Michele Zaza
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Michele Zaza (Napoli, 10 aprile 1945 – Roma, 18 aprile 1994) è stato un criminale italiano. È considerato uno dei più famigerati boss della camorra napoletana appartenente al clan Mazzarella.
Figlio di un pescatore di Procida, è partito da Santa Lucia ed è arrivato ad essere affiliato alla Cosa Nostra siciliana. Aveva costruito un impero che fatturava circa 700 miliardi l'anno basandosi sul contrabbando, attività illecita tra le più redditizie nel corso degli anni '70 ed '80 nel napoletano.
Fu arrestato in Francia a Villeneuve-Loubet il 12 maggio del 1993[1] con l'accusa di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e duplice omicidio. Quest'ultimo reato si riferisce all'uccisione di due contrabbandieri siciliani, Alfredo Taborre e Giuseppe Barbera, assassinati nel giugno del 1977.
È morto di cause naturali a 49 anni al policlinico Umberto I di Roma il 18 luglio del 1994. Parente stretto dei tre fratelli Mazzarella Ciro, Gennaro e Vincenzo capi di uno dei piu potenti clan della camorra napoletana.
Fu arrestato in Francia a Villeneuve-Loubet il 12 maggio del 1993[1] con l'accusa di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e duplice omicidio. Quest'ultimo reato si riferisce all'uccisione di due contrabbandieri siciliani, Alfredo Taborre e Giuseppe Barbera, assassinati nel giugno del 1977.
È morto di cause naturali a 49 anni al policlinico Umberto I di Roma il 18 luglio del 1994. Parente stretto dei tre fratelli Mazzarella Ciro, Gennaro e Vincenzo capi di uno dei piu potenti clan della camorra napoletana.
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